Il sole fa bene!
L’abbronzatura dorata e uniforme senza eritemi, un confort ai massimi livelli, senza claustrofobia in totale relax, accompagnato dalla tua musica preferita mentre la pelle percepisce il piacere delle dorate note del sole...un indimenticabile vacanza virtuale
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Il sole
I quattro elementi fondamentali per la nostra vita e il nostro benessere sono l’aria, l’acqua, la terra e il sole. Se uno di questi elementi venisse a mancare, allora molto semplicemente non esisteremmo! Non ci sarebbe vita senza il sole – tuttavia troppo sole potrebbe essere dannoso.
I “raggi ultravioletti” - UVC, UVB e UVA - sono emessi dal sole. I raggi UVC, quelli più dannosi per il corpo umano, sono filtrati dallo strato più alto dell’ozono, ma alcuni raggi UVB (che possono causare ustioni e danni alla vista) e UVA raggiungono la superficie terrestre. L’intensità di tali raggi dipende dall’angolo d’incidenza dei raggi solari rispetto alla terra, cioè dalla posizione geografica, dalla stagione e dall’orario. I raggi ultravioletti (UV) sono invisibili. All’esterno si è esposti a vari livelli di UV e spesso non si è consapevoli dell’intensità di tali raggi. Le apparecchiature abbronzanti simulano i raggi solari ed emettono solo UVA e UVB, inoltre controllano la loro emissione ed equilibrano gli UV per minimizzare il rischio di scottature e ottimizzare al contempo l’azione abbronzante. Come tutti sanno, non si può controllare il sole! Le apparecchiature abbronzanti sono invece continuamente sottoposte a verifiche e programmi di innovazione tecnologica per essere sempre al passo con i risultati della ricerca sugli effetti degli UV.
Come ci si abbronza
Il colore naturale della nostra pelle è determinato dal pigmento: la melanina. La presenza e la quantità di tale melanina in un individuo sono dovute a fattori ereditari. Quando la nostra pelle è esposta agli UV, le cellule più profonde – chiamate melanociti - aumentano la produzione di melanina. La pelle ‘si scurisce’ mano a mano che il pigmento emerge verso la superficie, dando luogo all’effetto abbronzante. Gli UV causano anche l’ispessimento dello strato più esterno della pelle: è così che il corpo si protegge dagli UV ed evita le scottature. Ognuno di noi reagisce diversamente ai raggi UV - le persone con la pelle più scura producono melanina più rapidamente. Alcune persone hanno una carnagione talmente chiara che la loro pelle contiene pochissima melanina e, anche se esposte agli UV, non riescono a produrne altra, e quindi ad abbronzarsi. Se il processo di abbronzatura viene accelerato, si possono manifestare casi di scottature. La nostra pelle ha un meccanismo di riparazione naturale, ma quando questo viene stimolato troppo frequentemente, può esaurirsi e dare luogo anche ad un danno permanente della pelle stessa
I fototipi
Conosci qual è il tuo fototipo: sarà più semplice adeguare i tuoi comportamenti ed esporti al sole senza correre rischi.
Fototipo | Tipo di pelle | Reazioni all'abbronzatura |
1 |
Pelle molto chiara. Normalmente con molte lentiggini; |
Alto rischio di scottatura, la pelle si arrossa e spella; si sconsiglia l’abbronzatura al sole e l’uso del lettino abbronzante! |
2 |
Pelle chiara. Con possibilità di lentiggini; capelli biondi o castani; |
Alto rischio di scottature, è consigliabile fare molta attenzione all’abbronzatura, questa tende a essere piuttosto leggera. |
3 |
Pelle normale, leggermente scura. Senza lentiggini; capelli |
Medio rischio di scottature; in grado di assumere un’abbronzatura moderata. |
4 |
pelle leggermente scura, olivastra, senza lentiggini; |
Le scottature sono rare, l’abbronzatura è rapida e profonda. |
Tempi di esposizione raccomandati ed esposizione annuale sulle apparecchiature eurosun in base alle indicazioni della norma europea CEI EN60335-2-27 e successive varianti.
- Per la prima esposizione dose massima di 100 J/mq;
- Per esposizione annua dose massima di 25000 J/mq;
- Indossare sempre gli occhialini di protezione;
La vitamina D la vitamina del sole
La vitamina D è molto importante per la nostra salute. Gran parte della popolazione europea è carente di questa importante vitamina, in particolare durante i mesi invernali, poiché la luce solare non contiene abbastanza raggi ultravioletti. Numerose ricerche mediche dimostrano che la vitamina D ha effetti benefici su:
• La salute delle cellule: compreso il cancro al seno, al colon e alla prostata;
• La salute delle ossa: inclusa l’osteoporosi, l’osteo malacia e la frattura dell’anca;
• La salute degli organi: inclusa la pressione alta, l’ipertensione e le malattie cardiache;
• La salute mentale: incluso il Disturbo Affettivo Stagionale (SAD), la sindrome premestruale (PMS), la depressione e l’umore in generale;
• Le malattie autoimmuni: incluso la sclerosi multipla, il diabete di tipo 1 e l’artrite reumatoide;
• Le patologie della pelle: inclusa la psoriasi;
• L’obesità e i programmi di esercizio fisico;
La luce, il modo più naturale ed efficace per ottenere la vitamina D
La comunità scientifica concorda pienamente nell’affermare che l’uomo riceve normalmente il 90% della vitamina D attraverso la pelle, vale a dire grazie alla luce solare con i suoi UV. Solo il 10% della vitamina D può essere normalmente assunta mediante l’alimentazione, per questo la luce del sole è fondamentale per incrementare l’apporto di vitamina D di cui abbiamo così disperatamente bisogno. Al giorno d’oggi, molti di noi lavorano e vivono in luoghi chiusi, dove regna la luce artificiale, e non sono quindi esposti durante il giorno alla luce solare che i nostri antenati ricevevano naturalmente all’esterno.
Ciò ci impedisce di mantenere un livello ottimale di Vitamina D e di creare anche una “scorta di vitamina D” che possa coprire l’intera durata dell’inverno, quando il sole è troppo debole. A causa del nostro stile di vita moderno, molti di noi subiscono anche durante la primavera e l’estate le conseguenze della carenza di Vitamina D, senza contare la mancanza di scorte per l’inverno. Ecco perché i più grandi esperti di vitamina D consigliano un’esposizione moderata alla luce solare almeno due volte la settimana e ritengono di grande importanza come elemento coadiuvante l’uso controllato e programmato della apparecchiature abbronzanti. Viene stimolata anche la produzione di endorfine che sono collegate al buon umore e ci danno un senso di benessere generale.
Domande e Risposte
Quante volte la settimana posso usare un Lettino abbronzante?
Le persone con pelle di tipo 1, i bambini e i giovani con meno di 18 anni, coloro che seguono terapie fotosensibilizzanti e le persone con precedenti di gravi disfunzioni alla pelle nella propria famiglia non dovrebbero assolutamente usare il lettino abbronzante o esporsi alla luce solare. Sedute di abbronzatura moderata 2-3 volte a settimana sono appropriate in tutti gli altri casi, ma è necessario lasciar riposare la pelle per almeno 24 ore tra una seduta e l’altra (almeno 48 ore per pelli di tipo 2). Lo Standard Europeo consiglia di non superare le 60 sedute annue.
Cos’è una seduta abbronzante?
È il tempo necessario per raggiungere la dose minima per l’Eritema (MED). Ovvero il punto che precede la scottatura, che deve sempre essere evitata. Il tempo di un trattamento abbronzante (lettino, viso o doccia) dipende quindi dal tipo di apparecchiatura usata, dal tipo di pelle della persona che si espone e dalle condizioni in essere dell’abbronzatura già esistente. E’ bene affidarsi sempre ai consigli dell’operatore estetico, unico professionista abilitato a questo importante servizio estetico. Non esporsi mai al sole nello stesso giorno di una seduta di lettino abbronzante.
Posso rischiare il cancro alla pelle usando un lettino abbronzante?
Le ricerche mediche e scientifiche indicano l’esposizione eccessiva agli UV in genere (naturali o artificiali può aumentare il rischio della formazione di melanomi della pelle, in particolar modo se l’eccessiva esposizione avviene durante l’infanzia. L’uso responsabile e sotto lo stretto controllo dell’operatore estetico degli UV consente di raggiungere il giusto grado di abbronzatura e di ricevere la vitamina D in modo coerente, evitando comportamenti scorretti tali da vanificare i benefici del trattamento stesso.
Quali sono gli effetti benefici dell’abbronzature artificiale?
Gli apparecchi UV offrono la possibilità di sottoporsi ai trattamenti di abbronzatura estetica in modo controllato e con tecnologie moderne di elevato grado di sicurezza e favoriscono anche la formazione della vitamina D. É bene ricordare che quando ci si abbronza alla luce del sole, il corpo può essere esposto a livelli differenti di raggi UV, secondo il momento della giornata, della posizione geografica, del mese, dell’anno e così via. Con il lettino abbronzante, si può sviluppare un programma di abbronzatura specifico per il tipo di pelle; quest’ultima, così come il tipo di lettino utilizzato, sono elementi di cui si tiene conto per evitare l’eccessiva esposizione e la possibilità di scottature.
Johan Moan, esperto di fama mondiale nel campo delle ricerche relative ai raggi UV e alla vitamina D riceve il premio per la ricerca dell'Università di Oslo per i suoi studi pionieristici nel campo dell'esposizione al sole.
Il professor Johan Moan, uno dei più noti esperti a livello mondiale nel campo delle ricerche relative ai raggi UV e alla vitamina D. Il prof. Moan è direttore del reparto di ricerca in biofisica e terapia e fotodinamica del Policlinico Universitario di Oslo. Il Prof. Moan consiglia l'uso dei solarium soprattutto in inverno per garantire una produzione regolare di vitamina D da parte del corpo umano. Nei mesi invernali, il livello di vitamina D diminuisce notevolmente, perché la luce del sole contiene una quantità insufficiente di irradiazione ultravioletta per stimolare la produzione di vitamina D nella cute umana. Se in questa stagione si frequenta un solarium, è possibile impedire questo forte calo e mantenere costante il livello di vitamina D.
I raggi solari prolungano la speranza di vita!
Lo dimostra uno studio osservazionale a lungo termine condotto in Svezia. L’esposizione ai raggi del sole e la pelle chiara sono i principali determinanti per la produzione di vitamina D, ma anche fattori di rischio per il melanoma cutaneo. In uno studio ventennale condotto su 30.000 donne, alcuni ricercatori svedesi hanno studiato l’influenza dei raggi solari sulla mortalità per qualsiasi causa. Gli scienziati hanno scoperto che la mortalità per qualsiasi causa era inversamente proporzionale alle abitudini di esposizione al sole. Nelle donne che evitavano di esporsi ai raggi solari il tasso di mortalità era il doppio di quello riscontrato nelle donne che trascorrevano gran parte del tempo al sole.
La vitamina della luce solare previene l'influenza, il livello di vitamina D è uno dei fattori determinanti per l'insorgere e per il decorso di epidemie influenzali.
Uno studio rivela che il rischio di un'epidemia di influenza può essere influenzato anche dai livelli di vitamina D. L'inverno è la stagione di maggiore diffusione dei virus influenzali. Questo è dovuto anche al fatto che i virus si moltiplicano soprattutto quando i livelli di umidità si attestano intorno al 50% e, in inverno, le stanze riscaldate rappresentano le condizioni più favorevoli. Le vaccinazioni antinfluenzali aiutano a proteggersi contro questi virus. Tuttavia, gli scienziati norvegesi hanno dimostrato che è molto più importante mantenere adeguati livelli di vitamina D nel sangue. In uno dei loro studi è stato evidenziato come i tassi di infezione e la mortalità durante le epidemie d'influenza aumentino parallelamente a una riduzione dell'esposizione ai raggi solari, con una conseguente diminuzione dei livelli di vitamina D. In inverno, infatti, quando i raggi solari sono troppo deboli per sintetizzare la vitamina D, questi tassi possono addirittura accrescersi da 20 a 600 volte. In questo caso, un uso moderato dei solarium può costituire un'eccellente misura preventiva. Uno studio condotto da ricercatori norvegesi e danesi insieme ha dimostrato che i lettini solari stimolano la produzione di vitamina D attraverso la pelle esattamente alla stessa maniera della luce solare naturale.
La luce del sole può aumentare le prestazioni sessuali?
Alcuni ricercatori italiani hanno scoperto che gli uomini affetti da disfunzione erettile spesso hanno una carenza di vitamina D. Stando a quanto dimostrato dai ricercatori, anche la vitamina del sole ha un ruolo importante nella disfunzione erettile. Per esaminare la correlazione tra livelli sierici di vitamina D e disfunzione erettile, l’équipe di ricercatori guidata dalla dott.ssa Alessandra Barassi dell’Università degli Studi di Milano, ha condotto uno studio su 143 soggetti di sesso maschile affetti da disfunzione erettile in stadi diversi. Hanno scoperto che quasi la metà dei soggetti aveva una carenza di vitamina D e che la stessa era più frequente nei pazienti affetti da disfunzione erettile grave. I ricercatori sostengono che livelli insufficienti di vitamina D possono incrementare la produzione di ioni superossido che impoveriscono l’ossido di azoto. L’ossido di azoto è fondamentale per l’erezione, perché fa rilassare i vasi sanguigni, aumentando quindi il flusso ematico
Queste informazioni sono fornite dalla European Sunlight Association(ESA)